Il concorso poetico che ti premia da qui alla fine del mondo!

Come ormai è noto anche ai marziani – che ci leggono quotidianamente: ciao marziani! –, Giramenti è al servizio del pubblico e del pubblico ludibrio: noi raccogliamo segnalazioni, lamentele e disagi. Poi decidiamo se chiamare la neuro o farne un post.

In questo caso ne facciamo un post, perché a noi piace la poesia – ben cotta – e i concorsi, soprattutto se regalano l’eternità al modico costo di dieci euro. Ah, non ne sapete niente? Avete speso mille e mille eurini per un rifugio antiatomico e adesso vi sentite dei pirla? Non preoccupatevi, vi basterà spendere altri dieci euro per stare subito meglio, molto meglio. Adesso e per sempre (sì, ok, potete toccare ferro).

Guardate qui che roba…


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Il tono di questa signorina mi ha già convinta a comprare pentole, bicicletta e piumone. Magari non dureranno in eterno, ma se ci aggiunge pure il materasso, ci schiaccio una pennica da storia! Voi, però, restate svegli e datemi retta, perché il nostro lettore – al contrario di noi – per questa cosa ha perso il sonno.

Il poveretto non si spiega, oltre al tono da televendita, come mai il concorso che sta sulla home di Orizzonti (qui) – «Una rivista per tutti gli Artisti» con la a maiuscola, miga bae! – sia una «Manifestazione ideata e realizzata dall’Editore Aletti», come si legge – in piccolo – qui. Forse gli è sfuggito l’angolo in alto a sinistra e magari non sapeva che Orizzonti e Aletti sono strettamente imparentati.

Orizzonti è edita dalla Aletti Editore e, che il nostro lettore lo sapesse o meno, il suo dubbio non è da sottovalutare. Secondo il nostro lettore, che per comodità chiameremo Gian Poeta, la rivista ha perso d’autorevolezza e credibilità, perché Aletti è un editore a pagamento. Lo dice il web, sia chiaro: la rete piazza Aletti tra gli editori a doppio binario.

A pagamento, a doppio binario… vedete voi, per me sono la stessa cosa. Poi ci sarà il purista che mi spiega come, per poter pubblicare roba degna, una piccola casa editrice sia costretta a pubblicare ANCHE merdate a pagamento, a questo purista voglio ricordare che una casa editrice non nasce per fare del bene all’umanità, e nessuno mi convincerà mai del contrario. Per quanto mi riguarda, un editore a doppio binario – tu paghi, tuo cugino no, tua sorella forse – è e resta un EAP.

Quindi, a detta del nostro Gian Poeta, mandare a braccetto una rivista culturale con un editore a doppio binario – sto tentando di usare molto tatto – è cosa poco elegante. Detto questo, vediamo che si vince col concorso per immortali: In premio, per i vincitori: la riproduzione delle poesie su stele di ceramica maiolicata che saranno affisse sulle mura del centro storico di Rocca Imperiale, “Il Paese della Poesia”, e la pubblicazione gratuita di una silloge poetica monografica.

Trovo spiritoso l’aver chiarito che la pubblicazione è gratuita, segno che Aletti sa di non avere molti fan tra i cultori della pubblicazione free, oppure che Aletti, dopo averci pensato a lungo, ha deciso che “Ma sì, dai, stavolta è gratis!”. E cosa dire delle maioliche? Non vorrei sembrarvi poco poetica – e non vorrei in alcun modo infliggere danni d’immagine ad Aletti o al concorso in questione –, ma è risaputa la durevolezza della ceramica, grande famiglia in cui la maiolica fa la parte della sorella figa.

Vero o no che il water è uno dei rarissimi oggetti d’uso quotidiano impossibili da migliorare? Una volta scoperte le grandi qualità della ceramica, si è stabilito d’essere arrivati al top: meglio di così non si può. Di questo sono certissima e, dato che lo raccontava pure Focus, deve per forza essere vero. Questo mi porta a dire che il water – segno inequivocabile della maturità di un popolo – è ciò che è ed è ciò che sarà – in eterno – proprio grazie alla ceramica.

Stabilite le grandi potenzialità della ceramica, non ho nulla in contrario all’uso della maiolica come via per l’immortalità – di qualunque cosa, poesie comprese –, ho solo qualche dubbio dopo il terremoto in Emilia, ma è un presagio che tengo per me. Non vorrei portare sfiga.

Per quanto riguarda Rocca Imperiale – «Paese dei Limoni e della Poesia», in quest’ordine, almeno stando al sito del Comune – trattasi di un bel paesello di tremilacinquecento abitanti – in provincia di Cosenza – che potrebbe davvero meritare una visita. Perciò, visto che – e in stampatello sul sito di Orizzonti (qui) – TUTTI GLI AUTORI PARTECIPANTI SARANNO INVITATI A LEGGERE I PROPRI COMPONIMENTI DURANTE LA CERIMONIA DI SVELAMENTO DELLE STELE POETICHE, vi conviene stabilire fin da subito se l’eternità e il panorama valgano il viaggio, a vostre spese.

Ah, e non scordate che Per la partecipazione è prevista una quota di Euro 10,00, a titolo di contributo per le spese di segreteria e di organizzazione. L’immortalità vale il viaggio e il pedaggio, o no?

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Informazioni su Gaia Conventi

Scrivo, ma posso smettere quando voglio.

9 risposte a “Il concorso poetico che ti premia da qui alla fine del mondo!”

  1. minty dice :

    Le stele poetiche?! °_°

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  2. Alessandro Madeddu dice :

    Uahahah, la stele di Rosetta! 😀 spiritosi però, questi organizzatori. Ah… come? era una cosa seria? uh, pardon 😛

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  3. Daniela dice :

    Ah però vedi che a scavare si trova la maiolica anche sotto terra?

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