“L’arte di insultare” di Arthur Schopenhauer, a cura di Franco Volpi.

Insultare o non insultare? Franco Volpi assicura che Schopenhauer invita a «far finta di nulla e ignorare gli insulti dell’avversario» (pagina 12) o, tanto per fare le cose al meglio, «scegliere con avvedutezza gli interlocutori con i quali impegnarsi seriamente in dispute e discussioni» (pagina 13). Sì, però. Però il cretino è sempre dietro l’angolo e spesso un vaffanculo risolve gli inghippi. No, non lo dice Schopenhauer, lo dico io. E questo mi pareva proprio il testo adatto a chi si ritrova a gestire un blog di satira editoriale, dove l’imperativo è non sfoderare mai il vaffanculo. Anche se, qualche volta…

Dicevamo, in questo manualetto d’insolenze – in rigoroso ordine alfabetico –, Schopenhauer ne ha per tutti, ché l’importante è, come ammette Volpi, «sapere lanciare all’indirizzo altrui l’invettiva adatta, scientificamente studiata e opportunamente formulata» (pagina 15). Insomma, anche il vaffanculo richiede una certa mira. Ma questo già lo sapevamo, non a caso siamo ancora qui e la Postale non ci ha oscurati.

Ma vediamo di scovare qualche perla presente nel trattatello.

La barba è una faccenda seria. Per Schopenhauer è «quasi una maschera» e «dovrebbe essere proibita dalla polizia» (pagina 33). Qualcosa da ridire anche sulla bellezza, difatti «La giovinezza senza la bellezza ha pur sempre del fascino» ma «la bellezza senza la giovinezza non ne ha alcuno» (pagina 51). Una roba simile non la troverete mai nei Baci Perugina. Come non troverete mai gli epiteti che Schopenhauer rivolge al gentil sesso – meglio così, la Perugina andrebbe in bancarotta – e ai francesi – «Le altre parti del mondo hanno le scimmie, l’Europa ha i francesi. La cosa si compensa» (pagina 69). E se avevamo un utente francese a seguirci, adesso l’abbiamo perso.

E i giornalisti? Sono una «grande quantità di cattivi scrittori» che «vive unicamente della stoltezza del pubblico» e bisognerebbe «badare ai loro squilli d’allarme solo quel tanto che non guasti la digestione» (pagina 74). Tanto nessun giornalista segue Giramenti, stavolta i danni sono contenuti.

Avanti con altre perle! Leggere «significa pensare con la testa altrui invece che con la propria» (pagina 93) e «Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato» (pagina 94).

E i libri? «Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l’acquisto di libri per l’acquisizione del loro contenuto» (pagina 95). E tenete presente che «Pensieri altrui, pescati in qualche libro, sono minestra riscaldata» (pagina 111).
Noi tentiamo da tempo d’incrementare l’analfabetismo di ritorno, forse stavolta ci siamo riusciti.

Chiudiamo quindi le cattiverie con una tirata d’orecchie al «recensore anonimo», «un furfante che non vuole rispondere di ciò che comunica» (pagina 116). Ma la cosa non ci riguarda, Schopenhauer sarebbe fiero di noi. Be’, sì, insomma…

Libricino passatempo per cattivi incalliti, c’è sempre tanto da imparare!

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Scrivo, ma posso smettere quando voglio.

17 risposte a ““L’arte di insultare” di Arthur Schopenhauer, a cura di Franco Volpi.”

  1. LFK dice :

    Questa lettura è sospetta. Ti stai acculturando sull’insulto colto? Io conosco un “Testa di rapa” che se non è colto, è almeno coltivato.

    Molto interessante.

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  2. sarapintonello dice :

    Schopenhauer è sempre il migliore 😀

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  3. nony1975 dice :

    questa lettura mi tenta… soprattutto perché ho esaurito gli insulti personali… potrei prenderne in prestito da Schopenhauer… così, anche per incentivare la “lettura di ritorno”! diamine! 🙂
    Recensione divina!

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  4. tibi dice :

    Messo in lista. Papà non ne sarà contento, mi ha detto che se entra un altro libro in casa, mi sfratta, perché non sa più dove metterli. xD

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  5. newwhitebear dice :

    Se non ricordo male, è passato tanto tempo dagli studi filosofici, è stato uno dei pensatori tedeschi romantici. Non conoscevo il risvolto degli insulti, come dico sempre si può imparare anche a novant’anni, e quindi sono aggiornato.Insulti d’autore, come i quadri, e per di più filosofici.

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  6. impossiball dice :

    Ma vaffanculo.

    (no, niente, stavo ripassando la lezione)

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