Andar per concorsi (ché è troppo presto per andare a sciare).
Ogni tanto, quando capita e quando ci salta lo sghiribizzo, parliamo di concorsi. Non che non ci piacciano i concorsi, eh, per carità!, andiamo matti per Sanremo e per Miss Italia, pur senza sapere chi abbia vinto l’uno e l’altro, e questo denota il nostro essere sportivi e super partes. O almeno credo, potrebbe anche voler dire che non seguiamo Sanremo e Miss Italia, ovviamente perché costretti a fare altro. Avete mai notato quanto crescono le unghie in certi momenti topici? Ecco, e allora ci siamo capiti.
Perdinci!, certo che parliamo di concorsi. E oggi cominciamo addirittura con un termine difficile da scrivere, difatti non lo scriviamo. Un concorso a partecipazione gratuita, indetto da una casa editrice che proprio gratuita non è, o così ci dicono dalla regia.
Software Paradiso trova che il sito della casa editrice in questione non chiarisca cosa cerca e quanto vuole. Per dirla in soldoni e per cianciare di soldini. Per fortuna su Linkedin tutto è più chiaro. Qui, infatti, viene specificato che questa casa editrice «realizza e commercializza libri su supporto cartaceo o digitale (e-book) con tempi, costi e servizi di produzione concorrenziali». Costi quel che costi, qui costa meno e i loro volumi sono «presenti sul mercato con prezzi di copertina particolarmente vantaggiosi». Per i lettori o per gli autori? Ah, saperlo!
Sia come sia, su Writer’s Dream avvertono che occorre comprare – in qualità d’autore – dieci copie dell’opera, a prezzo pieno o con sconto al 50%. Dipende dall’oroscopo.
Ma sarà vero? Vediamo… Il concorso dal titolo difficile è gratuito, anche se poi «Gli autori selezionati sottoscriveranno un regolare contratto di pubblicazione della durata di 3 anni con il quale si impegneranno all’acquisto di sole n°10 copie del proprio volume, usufruendo a questo scopo di uno sconto del 50% sul prezzo di copertina che non potrà essere superiore a € 16,00, per una spesa massima stimata quindi di € 80,00 (spese di spedizione incluse)». Sì, insomma, è un prezzo ragionevole, ma stiamo comunque parlando di editoria a pagamento. Voi mi direte che tutti gli autori comprano qualche copia da regalare agli amici, ai parenti, ai colleghi, ai vicini di casa. Siamo arrivati a dieci copie? Ok, allora va bene così. Affare fatto!
Qui, invece, ché la chiarezza è tutto, sai quanto spendi per partecipare – venti euro – ma non quanto, bravura e fortuna permettendo, potrai incassare. Difatti «Sono previsti riconoscimenti per i primi 6 classificati in ciascuna sezione, consistenti in premi in denaro, coppe, targhe e diplomi di merito», lo dice anche il bando. Senza specificare quanto spetta e a chi. Ma si sa che noi siamo venali.
Ok, ma adesso chiudi che fa corrente.
Passiamo quindi al concorsino dei fissati: 88.88 – così si chiama il concorso – e «Il numero 8 è il protagonista di questa sfida non convenzionale, nata allo scopo di favorire la diffusione della scrittura breve, poco nota in Italia, ma molto apprezzata in altri paesi». 8 euro a partecipante, il bravissimo vince una stilografica Aurora 88 e un assegno di 888 euro, il bravo intasca una bella penna – ma di minor pregio – e un assegno da 88 euro, il bravino torna a casa con una penna che vale un pochino meno delle altre due e un favoloso assegno da 8 euro. Suggerirei di riservare a tutti i partecipanti un giro gratis sull’ottovolante.
Fa poi sorridere la precisazione «Copie: 11 (se non inviate via mail)» di questo bando, che certo rientra a pieno titolo nel motto “conosco i miei polli”. A voi sembra incredibile che un autore possa inviare undici diverse email con lo stesso allegato, ma evidentemente frequentate polli d’alto livello.
E veniamo al pezzo forte di questa puntata: 500 Poeti Dispersi – Volume 6. Scopriamo che la casa editrice che organizza il concorso – questi i servizi editoriali offerti – «è lieta di annunciare la raccolta antologica dei “500 poeti dispersi” dedicato a Giacomo Leopardi, “un metro e trentanove di pura poesia”». Sì, ok, ma non facciamone una questione di misure… non sta bene.
La collana dedicata a queste «500 opere poetiche di altrettanti autori» nasce dal «desiderio […] di scovare, tra gli infiniti passi poetici scritti ogni giorno da milioni di scrittori, 500 poeti veri, sensibili, attenti al mondo che li circonda. Dunque devono essere cinquecento e tutti sensibili.
Ma perché dispersi? «Perché dispersi sono coloro che cercando di emergere, tentano con tutta l’anima di spiccare con i loro versi, che soffrono per far leggere i propri componimenti». Ok, dunque devono essere cinquecento, dispersi, sensibili e sofferenti.
Per questo motivo «La Lettera Scarlatta cerca coloro che sono capaci “… di far ridere e piangere una parola” (Roberto Vecchioni)». Citare Leopardi e Vecchioni, nello stesso concorso, fa pop ‘na cifra.
Da qui in poi il bando è tutto in maiuscolo, e mi direte che non è bello offrire servizi editoriali e poi lasciar premuto il caps lock, ma non fermatevi all’apparenza, non fermatevi alla minuzia, ché sulla scarlatta pagina Facebook trovo una cosa così:
Che vorrà mai dire e, soprattutto, in quale idioma? Non importa, non importa anche se questa casa editrice offre correzione bozze ed editing, non importa e basta e piantatela di fare i difficili.
Volentieri! Pensa che stavo per proporlo io…
Ma torniamo nuovamente al bando – in maiuscolo –, dove gli organizzatori si premurano di farci sapere che «IN CONCOMITANZA DELLA SESTA SELEZIONE E DELLE FESTE NATALIZIE, E’ LIETA DI ANNUNCIARE CHE IL VOLUME SARA’ IN EDIZIONE SPECIALE, SIA DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO CHE DI CONTENUTI». Migliorie che fanno di questa antologia «UNO SPECIALE REGALO NATALIZIO PER CHI VI APPREZZA E CHI VI AMMIRA». E se ognuno di questi cinquecento poeti ha almeno un ammiratore – una mamma, una nonna, uno stalker – sono cinquecento copie che vanno vendute. Mica male di questi tempi!
Aver lasciato la maiuscola comporta anche questo segno : al posto di questo . quindi una riga così ::: piuttosto inquietante. Come al solito mi sono svegliate pignola, fammi bere un altro caffè. Bacione
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Buongiorno, siora pignola! 😀
Che poi, pignola… certe cose vanno dette e corrette, sennò che facciamo fino a sera, eh?
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Possibile che tu debba stroncare ogni volta ogni mio desiderio di divetare famoso?
Uff.
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Giuro, non volevo.
Ma vedrai che diventi famoso alla prossima puntata. 😀
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*diventare
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Gaia, mi sto avvicinando pericolosament al mondo EAP (ti tralascio i particolari). Domenica ho conosciuto uno che affermava di aver venduto anche 700 copie del suo romanzo EAP. Mostruosa la tecnica di vendita: prendeva in ostaggio amici e parenti, nelle loro case, e non li lasciava andare se non compravano almeno un volume della sua fantastica opera. Ho paura che avrò altro materiale per il pranzo di Natale. Brrr….
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Vedi di non rifilarlo a me! 😀
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Lo lasceremo nei bagni della stazione, semmai. La volta scorsa salvai un EAP dal bagno del ristorante e ancora me ne pento… 🙂
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Ecco, bravo: mai più.
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Voglio sperare che il poeta da 700 copie non ti segua al pranzo di Giramenti… 😉
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È un romanziere, non un poeta.
Per ora non dovresti correre il pericolo di averlo a pranzo. Diceva che non aveva nemmeno internet. (E mi chiedo perché gli abbiamo dato corda, visto che il nostro progetto è su un sito web…)
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Non ha internet? Ecco, finalmente una buona notizia! 😀
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Stamattina ho “litigato” con una piattaforma che si chiama associazione che si chiama EAP che indice concorsi gratis in cui si paga una quota e in cui si vince una pubblicazione con la EAP suddetta. Tutto questo alle 8 del mattino su FB. Ti stimo Gaia…
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Chi ben comincia, siora mia… Alle otto, con l’EAP. Da brividi! 😀
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Alle 8 dell’8 ottobre… mancano solo due 8 perché la formula cabbalistica del concorso 8888 sia valida, così invece si vince solo una bic e un assegno da 8 euro :p
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PS: però, se vale la prima parte di otto-bre, va già meglio::: XD
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A questo non avevo pensato… diavoli di concorsisti!
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Fanno comodo. Fanno comunque comodo.
Sono tempi durissimi! 🙂
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Bisogna vedere qual è la quota da versare per partecipare… alcuni concorsi letterari sembrano quasi delle riffe!
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Dipende anche da quanto è spessa la pergamena. Per dieci euro a partecipante, ne voglio una che pesi almeno un chilo.
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Per non parlare poi di due case editrici di Roma:
– una tutti i mesi organizza raccolta di racconti per antologie e i migliori saranno pubblicati, ti dicono. Mi hai fregato una volta e non mi freghi più ( circa 100 euro per 6 copie dell’antologia).
– una li organizza tutti i giorni, che se per caso metti un commento sotto la loro pagina sponsorizzata facebook te li ritrovi ogni momento a mandarti messaggi per la loro antologia dedicata a un poeta romano di fama indiscussa… il tutto per la bellezza di circa euro 200 + iva + spese di trasporto (compresa l’agenda del poeta e una copia omaggio della loro rivista mensile, mica cotiche)
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Eh, sono cose belle e poetiche. Costano, certo… ma vuoi mettere la soddisfazione? 😉
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Per il concorso della lettera scarlatta ci vedrei bene un poemetto in morte della punteggiatura e degli editor.
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Se sono sportivi, apprezzeranno il contributo artistico. 😉
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Mi sa che sono incappata, se non nella stessa cosa, in una molto simile…
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E non ci racconti qualcosa di più? 🙂
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