Scrittore esordiente? Fame di fama? E allora fatti fare una recensione a pagamento!
Vi vedo perplessi, tanto quanto la nostra gentile utentessa segnalante che si è presa la briga d’indicarci questa ennesima possibilità di sfondare.
Quali sono le altre? Be’, perbacco!, si fa presto a snocciolarle: ammazzare un vicino di casa dopo aver convocato sul posto un cronista del Carlino; fare una comparsata al telegiornale – andrà bene anche una tv locale – per poi dichiararsi amanti di un politico (funziona anche per gli uomini ma sarà meglio rendersi più credibili indossando una parrucca bionda); corteggiare un editor che conta, ma se l’editor non conta più sarà inutile persino andare ai suoi corsi di scrittura creativa; scrivere un orrendo chick lit e pubblicarlo in una piattaforma self. Ma solo se il romanzo è davvero bruttino e l’editor che vi affianca non spende tempo a leggerlo e correggerlo.
Ovviamente ci sono molte altre opportunità di sfondare, c’è persino Masterpiece, tanto per dire. Oggi, però, ci occuperemo di recensioni.
Se la recensione ve la fa Baricco siete già partiti e arrivati, ma scovare Baricco non è facile, Baricco è molto impegnato.
Non vi siete presi la briga di frequentare la Scuola Holden? Non preoccupatevi, pare che in giro ci sia gente che il disturbo se l’è preso ma poi si è persa per strada.
E la recensione di Baricco? Chiedete a Fazio d’intercedere per voi. E per arrivare all’orecchio di Fazio? Fatevi vivi con Gramellini. Avete stroncato un librozzo di Gramellini? Eh, ma allora siamo proprio costretti a parlare di recensioni a pagamento, cari miei! Recensioni che potete chiedere e ottenere, ovviamente pagando, e noi sappiamo anche a chi vi potete rivolgere. Insomma, oggi è il vostro giorno fortunato. Avete pubblicato un libro e avete qualche soldino da spendere? Perfetto!, allora non vi manca niente.
La nostra gentile utentessa ci propone “Pubblicizzati!” di Leggere a colori. A colori sì, ma senza restare al verde, ché già con cinque euro si può fare un po’ di strada.
Quindi, al costo di uno spritz, potete avere una recensione in trenta giorni e con la massima evidenza di tre giorni, il piumone in regalo c’è ed è il social media advertising. Tre giorni anche lì, perché la fama è come il pesce e dopo tre giorni puzza.
Per un investimento di trenta euro avete molto di più, ovviamente. Per quarantacinque euro vi si apre addirittura un mondo, e vi comprate persino la videorecensione, i banner pubblicitari e l’inserimento tra i libri del mese.
Urca!, ma è fantastico! Certamente sì, e il servizio si presenta così, in tutta la sua magnificenza.
(Clicca l’immagine per non cavarti un occhio).
Il sito non permette il copia incolla – non aggratis almeno – e quindi vedremo di raccontarvi cosa trovate scritto nella pagina “Le nostre offerte”.
Ci viene spiegato che ogni anno in Italia si pubblica di tutto, un tutto pubblicato o ristampato, una caterva di roba e robaccia dove la nostra roba – roba bella, sia chiaro – potrebbe perdersi, nascondersi, ma non per la vergogna. Il trucco per uscirne vivi? Far parlare del proprio capolavoro.
(Molla il collirio e clicca l’immagine per ingrandire)
Ecco, loro sono «una bella larga» e sono larghi a prezzi onesti. Dire di no sarebbe da scemi. Ma perché i servizi «son a pagamento»?
(Clicca l’immagine per saperlo).
Ebbene sì, i cinque euro sono un prezzo simbolico e le richieste di recensioni gratuite non saranno prese in considerazione. Mi pare giusto, loro vi stanno offrendo un servizio. E i servizi si pagano.
Resta solo un dubbio, ed è lo stesso che ha tolto il sonno alla nostra utentessa segnalante: ma se il libro fa schifo e io ho pagato il servizio… il libro avrà una recensione o una stroncatura?
Ottimo. Questo è il classico caso (come tanti altri) in cui un servizio nasce dal niente. Di solito un servizio va a soddisfare un bisogno, e il bisogno indotto è che un libro DEVE avere una buona recensione. Poco importa se a pagamento o meno. L’idea che una recensione positiva renda un libro pessimo un ottimo testo è nota. Quello che mi son sempre chiesto è se uno che acquista un libro a seguito di un’ottima recensione, trovandolo pessimo, poi ne acquisti un secondo dello stesso autore.
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PS: mi chiedo solo una cosa: sapendo che la recensione si paga, quanto sarà affidabile, agli occhi dei lettori della recensione stessa, la valutazione di quel sito?
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Non credo molto…ma c’è gente che crede che per fare marketing culturale basti la pubblicità, come per le scatolette di tonno…
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La gente tende a fare certi errori. Forse per pigrizia mentale.
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Ecco, appunto. 😀
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il lettore che prende per buone le recesioni di quel sito ha una cosa in comune con lo scrittore che gli paypalla i 5 euri per farsi recensire il suo capolavoro: golosi di pane e volpe entrambi
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Però l’autore questo non lo considera. Pensa che il lettore sia un animale pagante e basta. In entrambi i casi (autore che paga per una buona recensione e recensore che evidenzia solo aspetti positivi) non c’è molta considerazione per il lettore…
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ci sono due tipi di lettori: quelli che sanno sempre cosa comprare in una libreria e quelli che invece non sanno mai cosa comprare e chiedono consigli al libraio. Avere una scarsa considerazione per i lettori del secondo tipo è giustissimo (a meno che non fai il libraio)
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Un buon consiglio però è sempre ben accetto. Per questo sto lontano da chi mi consiglia i suoi libri e i libri di qualche amico, e anche dai siti che recensiscono a pagamento. Sia come autore che come lettore, nel secondo caso.
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consideriamo buono un consiglio quando chi ce lo dà ha una reputazione di buonconsigliatore (banalmente, uno che hai i nostri stessi gusti). Davvero non capisco come così tanta gente non si renda conto che avere una “reputazione” su internet sia fondamentale (che si tratti di siti che vendono recensioni a pagamento, case editrici eap o scrittoresse rosicone che non sopportano le critiche)
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Forse questa gente vive Internet come una cosa privata, in cui possono entrare solo amici e parenti. Una volta ogni tanto anche la persona che può scoprirti e farti ricco. Non ha una visione globale del mezzo. E’ l’unica spiegazione che riesco a darmi.
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l’espressione più corretta è “piccolo mondo fatato”, tipo quello della scrittrice bestseller su amazon e itunes, con i suoi diecimila follower, il suo fan club (giuro! L’avete visto, no?), il suo videotrailer (di quasi 5 minuti!) e la totale assenza di critiche.
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Non rivanghiamo il passato… 😀
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passato un corno, è assolutamente attualità 😀
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mi piace piccolo mondo fatato. Nel mio sono un Re e mi alzo ogni mattina e rincorro gazzelle.
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Sai che Giramenti ci tiene alla sua pessima fama, anche in caso di recensioni. Figuriamoci in caso di stroncature! 😉
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Sono un lettore cattivissimo e pignolo. Se un sito mi propina recensioni farlocche, quel sito ha smesso d’esistere.
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e invece ti consiglio di sfogliarti le recensioni e leggerne qualcuna, magari di libri che hai letto o che conosci, ehm, di fama. Poi mi ringrazi 😀
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Vedrò di farlo, tanto per capire come funzionano le recensioni.
Noi qui siamo tipi alla buona, diamo pareri, cose così.
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hai dimenticato “la prendiamo larga” 😀
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Sempre. Abbiamo tempo da perdere e un blog da riempire. Allungare il brodo è questione di necessità. 😀
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Mi candido per scrivere pessime recensioni a € 2,00 l’una. Mi sembra onesto, no? Leggere fuffa è un lavoraccio, mica siamo tutti masochisti come Pippo Russo!
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Il prezzo è onesto. I clienti non mancheranno. 😉
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Il sito non permette il copia-incolla
Dipende, se conosci un minimo (ma minimo minimo) di html te la cavi senza fatica 😀
Leggere a Colori é una realtá giovane ma in costante e vertiginosa crescita. A solo un anno dalla sua nascita vanta numerosi lettori, centinaia di iscritti alla newsletter, migliaia di utenti collegati sui social network ed é stato recentemente tra i 109 blog piú importanti d´Italia, quarto nella sezione Letteratura e Undicesimo in quella Cultura (qui la classifica Ebuzzing aggiornata).
Ogni anno in Italia si pubblicano (o si ristampano) circa 40.000 libri. Noi di Leggere a Colori, amiamo profondamente la scrittura, e amiamo valorizzare gli autori che difficilmente potrebbero acquistare visibilitá in questo mare di libri.
Potresti aver scritto il libro dell´anno, o un´ottima opera, o se sei un editore potresti aver pubblicato un autore davvero promettente ma questo non basta di per sé per aver successo nell´editoria. Come forse saprai la promozione nel web rappresenta, in concomitanza con quella delle librerie, dei circoli culturali, etc. una delle chiavi fondamentali per il successo di ogni autore e del suo editore.
Se vuoi davvero farti conoscere, emergere, devi percorrere necessariamente piú strade contemporaneamente cercando di essere piú capillare possibile. Noi siamo una di queste strade e siamo una bella larga!
Promuovere i vostri titoli attraverso leggere a colori vi presenterá a migliaia di nostri affezionati lettori che hanno la vostra stessa passione: i libri e la lettura. Raggiungerete in maniera diretta il vostro target! Creerete discussioni sociali, rafforzerete la vostra presenza sul web (ogni volta che create un vostro riferimento sul web, specialmente in siti che hanno buon pagerank come il nostro le vostre opere saranno piú facilmente raggiungibili nei motori di ricerca).
Perché i servizi son a pagamento? Perché data la mole di richieste non possiamo garantire una recensione per tutti. Inoltre il nostro prezzo di base (5 Euro) é davvero simbolico e solo a parziale rimborso delle risorse e del tempo utilizzati. Siamo sicuri che se vi rivolgerete a noi sará perché a noi cercate un servizio professionale e valido. Tutte le richieste gratuite non verranno purtroppo prese in considerazione. Preferiamo concentrarci sugli autori che credono nella loro opera e desiderano promuoverla in maniera efficace.
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Ok, lo confesso, so semplicemente accendere il computer. 😀
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L’ha ribloggato su Cercando Obliviae ha commentato:
Giramenti e pagamenti…
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Venghino e paghino, siorre e siorri…
(E grazie per il reblog).
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De nada! 🙂
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L’ennesima dimostrazione che oggi si guadagna più lucrando sugli aspiranti scrittori che sui lettori. Ma questo si sapeva già…
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oggi si guadagna più lucrando sugli aspiranti scrittori che sui lettori
Amen. Del resto trovo giusto che per mantenere il proprio narcisismo si paghi… 😛
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Che si debba pagare mi pare quanto meno doveroso: è un servizio di sostegno all’autostima e all’ego 😀
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Un servizio che vende autostima.
Una faccenda non modernissima, ma visto che funziona…
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I vizi bisogna mantenerli. Pagando.
Mai che il mio tabaccaio mi faccia fumare gratis, accidenti! 😀
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A me sì, qualche anno fa gli si è inceppato il distributore automatico ad agosto, uscivano in media 2 pacchetti, una volta 4, una volta addirittura 6! 😀
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Che invidia! 😀
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pensa che mia moglie, mossa a compassione, mi aveva costretto a smettere di andarci per non rubarne troppe: ho resistito 15 giorni, poi sono tornato e… paffete!, mi escono 6 pacchetti. 😀
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Tua moglie è una gran brava persona, ecco perché non legge Giramenti. 😀
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Eravamo già incappati in questa sconcertante intuizione. 😀
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Vi consiglio di leggere le recensioni che fanno ‘sti tipi. Tipo questa (che non dice NIENTE di NIENTE, racconta la trama e poco più) o questa questa (che mi fa sorgere il dubbio che il recensore l’abbia letto di sfuggita 10 anni prima e non ricordi nulla della trama). Ah, poi c’è la sezione “libri sponsorizzati”, che serve a farti sapere quali sono le recensioni per cui gli autori hanno pagato (e se così non fosse, complimenti al genio del marketing che l’ha pensata)
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E io che mi danno a raccontare quello che leggo, con tanto di messe cantate! 😀
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Tutte le recensioni che ho letto sembrano avere un’ossessione verso la lettura scorrevole 😀
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Ottimo!, lo faremo scrivere su tutte le fascette: lettura scorrevole, un libro che si legge da solo, non crea problemi, non ruba tempo…
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Per 30 € puoi promuovere un post su Facebook, scegliere un target ben definito e avere la certezza di raggiungere minimo 20.000 utenti. Se poi ti apri più di un profilo puoi persino far finta di ricevere un’ottima recensione da degli sconosciuti 🙂
Insomma, chi fa da sé fa per tre…
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Quante cose imparo… 😀
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L’ennesima dimostrazione che oggi si guadagna più lucrando sugli aspiranti scrittori che sui lettori. Ma questo si sapeva già…
Vero. Di questo passo scrivere sarà come giocare a golf. Accidenti…. Pensavo bastasse una bic!
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La bic costa poco, così ci avanzano due soldini per una bella recensione. 😉
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Gentile Gaia e lettori, innanzitutto grazie per aver parlato di noi. Riguardo al dubbio suo e della persona che le ha segnalato Leggere a Colori se ci avesse interpellato sarebbe stato fugato, se l´obiettivo era sapere sarebbe bastato interpellarci. Approfittiamo del momento per rispondervi: noi non valutiamo l´opera, quello é un lavoro che spetta alle agenzie letterarie, in fase di recensione sostanzialmente ci concentriamo sugli aspetti positivi dell´opera, senza per questo di tanto in tanto evidenziare qualche mancanza. Inoltre ci sembra che volutamente si sia travisata la nostra posizione: non offriamo fama a nessuno, tantomeno per 5 euro. Bensí parliamo di visibilitá. Offriamo un servizio cercando di fare del nostro meglio, come offriamo un servizio di scouting letterario gratuitamente di cui (ovviamente) non avete parlato, pubblichiamo opere di autori gratuitamente sul sito con cui si possono far conoscere. Se lo facessimo puramente per il denaro le cifre sarebbero molto diverse e proporzionali al numero dei lettori. In ultima analisi ricordo che ci sono anche servizi gratuiti altrove e noi non obblighiamo nessuno, l´autore é libero di scegliere, quindi né noi né voi siamo nella posizione di criticare le decisioni degli autori. Noi cerchiamo di essere trasparenti e di offrire un servizio, chi non é interessato puó naturalmente criticare, o semplicemente non usufruirne. Complimenti per il tono ironico, ci ha strappato un sorriso. Cordiali Saluti.
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Siamo lieti d’avervi qui e curiosi di leggere i commenti dei nostri lettori.
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la cosa migliore di Giramenti è che tu fai questi post-denuncia in equilibrio tra una dovuta obbiettività per non farti arrestare ( 😀 ) e un certo sarcasmo fatto di detto-non-detto. Un lavoro fatto di fioretto, insomma. Dopodichè arrivano i commentatori, e lì sono clavate alla ndo cojo cojo, ahahaha 😀
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Conosciamo i nostri commentatori, e non ci deludono mai. 😀
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Me li immagino esattamente così 😀
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Ho ricevuto una risposta simile da una rivista che prometteva (senza dirlo, ovviamente) una larga diffusione dell’autore e delle sue opere. Mi dissero che non vendevano fama ma pubblicità. La visibilità (ritorno al mio dubbio iniziale) su un sito che offre recensioni a pagamento, è una visibilità positiva, oppure denota che l’autore non è in grado di avere pareri se non pagando? Questo mi chiedevo. Il senso della visibilità a pagamento su un sito che avrà pure i suoi seguaci ma che pubblica (ora lo sappiamo) recensioni che si concentrano sugli “aspetti positivi dell´opera, senza per questo di tanto in tanto evidenziare qualche mancanza”. Suppongo per renderla più credibile.
Va bene, sono stato aggressivo e non è mio solito. Quindi vorrei farvi una domanda che potrà sembrare strana ma che in fondo non lo è: se un autore vi manda un testo sgrammaticato, senza una trama precisa, senza capo né cosa insomma, voi come lo trattate? Gli fate una recensione-opinione comunque positiva? O rifiutate la commessa?
Perché quello che dico io, ma che in fondo credo stiano pensando un po’ tutti, è che vi fate pagare per dare un’opinione positiva, e avete fatto contento l’ego di un autore. Ma alle migliaia di utenti che si collegano al vostro sito, non ci pensate? Gli state dicendo che un libro patacca, o al massimo mediocre, è invece ben scritto. Questa non è, in fondo, una presa per i fondelli a tutti gli attori di questa sceneggiata?
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“noi non valutiamo l´opera”
Allora semplicemente non fate recensioni, ma semplici pubblicità pagate. Da Treccani online:
Esame critico, in forma di articolo più o meno esteso, di un’opera di recente pubblicazione ( http://www.treccani.it/vocabolario/recensione/ )
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Caro signore, la frase “noi non valutiamo l´opera, quello é un lavoro che spetta alle agenzie letterarie, in fase di recensione sostanzialmente ci concentriamo sugli aspetti positivi dell´opera, senza per questo di tanto in tanto evidenziare qualche mancanza” è una cagata di dimensioni elefantiache.
Una recensione prevede una valutazione dell’opera, poche palle. Voi dite di non fare la valutazione, e in effetti è vero: ho letto un paio delle vostre, ehm, recensioni e infatti di considerazioni critiche non ce n’erano. Per cui, visto che non fate nè recensioni, nè valutazioni, vi suggerisco un nuovo termine per definire il servizio offerto: sinossi simpatica. E’ perfetto: un riassunto della trama (che tipicamente prende un bel 70% del testo), un paio di paroline che invoglino alla lettura, soprattutto i lettori più pigri (lo scorrevole già citato è perfetto), e una chiusura in positivo.
Vi vendo la mia idea per soli 5 euro, che ne dite?
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Devo dire che questa vostra proposta mi lascia parecchio perplessa. Io sinceramente capisco e comprendo il tariffario simbolico, un minimo di “rimborso” per il tempo speso. Eppure c’è qualcosa che non mi torna: il mondo -e sopratutto il web- pullula di scrittori che non sanno scrivere, di romanzi brutti, di storie dalle trame improbabili.
Se una persona paga, voi leggete il libro e trovate che sia effettivamente un brutto libro…come vi comportate? Evidenziate solo gli aspetti positivi glissando sulle pecche? E come vi rapportate quindi con il lettore che prendendo quel libro si aspetta un buon libro perché voi ne avete comunque parlato bene?
Grazie.
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Ci sono due cose che non capisco. La prima:
– “in fase di recensione sostanzialmente ci concentriamo sugli aspetti positivi dell´opera… non offriamo fama a nessuno, tantomeno per 5 euro. Bensí parliamo di visibilitá…”. A parte che l’uso del termine “recensione”, in un simile contesto, mi pare un po’ poco appropriato (opinioni, eh?, ma credevo che “recensire” significasse passare in rassegna tutti gli aspetti di un’opera, non solo concentrarsi su quelli positivi), sostanzialmente la “visibilità” che voi offrite si traduce in pratica in una pubblicità (poco convinta, se dite che vostro prezzo è troppo basso per cose più serie) a basso costo?
– “Se lo facessimo puramente per il denaro le cifre sarebbero molto diverse… ci sono anche servizi gratuiti altrove…”. Ma se ci sono siti che offrono lo stesso servizio gratuitamente, e voi dite di non farlo per il denaro, e in più sottintendete che la cifra che chiedete è simbolica, be’, allora perché non lo fate gratuitamente anche voi?
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Forse però allora non dovreste parlare di recensione ma di segnalazione. Nel momento in cui si scrive una recensione si dovrebbe dare un giudizio critico sull’opera, non solo evidenziare gli aspetti positivi. Anche perché vi capiterà anche di ricevere qualcosa che di aspetti positivi non ne ha (soprattutto se offrite il servizio anche ad autori autopubblicati o pubblicati a pagamento… che spesso, per la mia misera esperienza, hanno delle difficoltà anche a livello di grammatica o di punteggiatura). Come vi comportate in questi casi? Tenete in home un banner che pubblicizza un libro mal scritto?
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Vedo che i commentatori di Giramenti sono sempre all’altezza della situazione. 🙂
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(io intanto mi sono fatta i pop corn e mi sono messa comoda ) 😀
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i libri ormai sono trattati come i sofficini e i pandistelle (due articoli che detesto…), e così come ci sono gli “autori” che si fanno scrivere su Amazon recensioni da uso eccessivo di allucinogeni, o se le scambiano di continuo tra loro, è ormai tragicamente normale che qualcuno offra un servizio di recensioni a pagamento. Una recensione sottintende una lettura, se non competente perchè professionale almeno entusiasta perchè opera di un ammiratore (prezzolato o meno). Il mondo dei libri è pieno di trafficoni, c’è gente che si fa pagare cifre folli per insegnare i segreti della scrittura (e poi ti vende le pentole…) o per pubblicare: vedendo le cifre modeste che richiedono i signori delle recensioni gli autori disperati che non vogliono capire quanto sia deleterio un certo modo di seguire il cammino delle loro opere abboccano al volo – abboccano in tanti, e di sicuro il BISINISS si fa grosso… Le case editrici più grandi pagano 40 euro a lettura, puntando di solito su autori usa/uk – lettura che serve per decidere se un testo dev’essere o meno acquistato, e che non viene diffusa al di fuori delle sacre mura editoriali… 5 euro sono un vero affare!
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Scusate, ma voi siete veramente andati oltre la prima virgola fra soggetto e verbo? Eroici.
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Commentatori all´altezza: come abbiamo scritto prima, ci concentriamo sugli aspetti positivi dell´opera (nel caso non fossero presenti ci rifiutiamo di scrivere la recensione come é giá successo per opere a dir poco imbarazzanti) ma non manchiamo di rilevare carenze. La pubblicitá non é poco convinta, queste son considerazioni personali, semplicemente a un investimento diverso corrisponde un nostro lavoro diverso. Nel piano base noi rientriamo solo nelle spese, energia elettrica per leggere il libro e scrivere la recensione (nemmeno il tempo), e dato che ci arrivano molte richieste anche di autori che ci mandano 3/4 libri alla volta gestire il tutto completamente gratuito non é diventato piú gestibile. Cosí, sia per scremare che per rientrare nei costi abbiamo pensato a un piano di promozione con una spesa limitata. Gli altri blog faranno le loro considerazioni, noi facciamo le nostre. E non ci stiamo giustificando perché non abbiamo bisogno, siamo molto disponibili nel spiegarvi il perché. Anche se non dovremmo.
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Ma infatti mi chiedevo come presentate un’opera mediocre (non imbarazzante, diciamo che quelle le escludete). La proponete per quel che è oppure, come detto prima, ne evidenziate gli aspetti positivi e “qualche” mancanza?
Perché, ribadisco, così si prendono in giro i migliaia di utenti che vi seguono.
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migliaia? Saranno molto di più!!!!
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Mi sono attenuto alle indicazioni presenti sul sito. Parla di migliaia. 🙂
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avranno arrotondato al ribasso per modestia 😀
ad esempio oggi di lettori ne avranno collezionati a bizzeffe
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su questo non ci sono dubbi…
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Forse dovreste scriverlo in grande da qualche parte: se l’opera è indegna, noi non la recensiamo.
Però poi non mi è chiaro se i cinque euro simbolici restano a voi per il disturbo o tornano in cassa allo scrittore cassato.
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Caro signore, lei – sia in questo post che nel precedente – sta provando a far passare il messaggio che noi non abbiamo capito. Beh, manco per un cazzo, come dicono al college di Ostiaford. Noi abbiamo capito benissimo, basandoci su quello che si legge sul suo sito, sul vostro concetto di recensione che ha spiegato nel post precedente.
Qui non si sta criticando la legittimità della vostra offerta – d’altronde il web è pieno di polli da spennare, e l’Italia è una repubblica basata sul “tengo famiglia” e sul “sì, anch’io ho un manoscritto nel cassetto” -, anzi: per me fate pure bene, quelli se lo meritano pure. Ma il fatto che, come uno si arroga il diritto di essere contro le case editrici a pagamento, così alza quantomeno un sopracciglio quando legge sul suo sito che “leggereacolori.com è un progetto di scrittura collettiva” che però, ops, vende sinossi simpatiche (recensioni è una parola proprio fuori luogo) a pagamento.
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Energia elettrica per leggere il libro… No, non avete davvero scritto questo. Vi prego, ditemi che ho sbagliato a leggere.
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No vabbe’, qui siamo a livelli eccelsi: la corrente elettrica. La devo mettere in specifica nella prossima nota di pagamento.
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Mi chiedo se E.L. James abbia sborsato i 5 euri, visto che è stata recensita. In effetti è pazzesco come nascano servizi per appagare bisogni che non sentiamo di avere. Però oggi Alice Munro ha vinto il Nobel, sono troppo felice e non voglio avvelenarmi la giornata pensando non tanto o meglio non solo a questo specifico sito, ma alla fuffolandia in via d’espansione invece che di estinzione come sarebbe auspicabile.
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Scusa Gaia, perché dici che non ti funzionava il copia incolla? A me andava benissimo.
Comunque la cosa più bella è che nel commento ti hanno scritto che la recensione è a pagamento perché, vista la mole di richieste, non riescono ad accontentare tutti.
Hai presente la segretaria che, nel parlare col primo cliente, dice:
“Aspetti, mi faccia guardare l’agenda, vediamo se riesco a trovarle un posto libero…”
E ovviamente l’agenda è vuota.
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La mia segretaria faceva il contrario: prendeva appuntamenti per conto suo, per non disturbarmi, e poi me li schiaffava sulla scrivania prima di andar via. Di solito ne dovevo correggere almeno tre a settimana.
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mi sa che gaia usa Chrome, penso ci sia un javascript nel codice che blocca i clic col destro e col sinistro. Per copiare ed incollare il testo sono appunto andato a ravanare nel codice html 😉
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Confermo, uso Chrome.
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c’ho i poteri!! Ti leggo nel computer!!! 😀
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Leggimi come vuoi, se poi mi fai pure una recensione positiva… 😉
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per soli 3 euri 😀
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A me il copia-incolla su quel sito non funziona, ma può essere che sia più imbranata del solito. 😀
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Ci sembra un argomento controverso, per il fatto che qualche utente si sente preso in giro. Purtroppo non possiamo essere qui sempre presenti a rispondere ai vostri messaggi, sottolineiamo che il motivo di tanta discussione sta nel fatto che si tratta di un servizio a pagamento. Se fosse stato gratuito a nessuno sarebbe interessato cosa facciamo dei libri che non meritano recensione, come recensiamo, perché etc. Dato che é a pagamento qualcuno si sente in dovere di criticare questa scelta. O anche i contenuti. Molto probabilmente gli stessi non farebbero mai decine di recensioni gratuite al mese, in genere é piú facile criticare che fare. Potete naturalmente farlo, a vostro giudizio, ed evitare il nostro sito. Questo ci dispiace, noi continueremo a fare del nostro meglio per offrire un servizio utile agli autori. Vi salutiamo tutti.
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Vi ringraziamo per essere stati con noi e vi facciamo presente un fatto: Giramenti si occupa anche di recensioni gratuite, recensioni di comodo, recensioni di scambio… Giramenti si occupa di questo e molto altro, fa anche recensioni, già. Gratis e mai a richiesta.
Grazie ancora. Saluti.
Gaia e lo staff
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“un servizio utile agli autori”
Appunto, agli autori, non ai lettori, l’importante è che sia chiaro. A tutti.
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“un servizio utile agli autori”
sta frase va scolpita nella roccia. Affianco a “e chissenefrega dei lettori” 😀
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Gaia permetti una precisazione? Questi del blog non fanno recensioni ma sponsored post (e media marketing, come precisano loro stessi) e lo fanno a un prezzo onesto (fidati lo so, è il mio lavoro). Trattandosi di sponsored post sono tenuti a indicare quali post sono sponsorizzati e quali no, altrimenti potrebbero andare incontro a grane legali. Infatti tutto il loro sito sembra costruito attorno al marketing letterario, tra blog culturale e agenzia, forse un modello di business più in voga negli States che qui da noi. In America ci sono agenzie che a pagamento ti organizzano addirittura i blog tour, perciò anche se il metodo di promozione può non piacere, dall’esterno mi sembra tutto regolare.
In definitiva tocca allo scrittore scegliere se questa strada è quella giusta oppure no. Io per esempio non pagherei mai una recensione, invece pagherei qualcuno che setacciasse la rete e organizzasse i blog tour al posto mio. Almeno così avrei il tempo di preparare una torta 😀
N.d.a. Voglio mettere in chiaro che non collaboro con il blog di “Leggere a colori”, ma da anni mi occupo di social media e promozione. That’s all.
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Capisco di passare per la solita tonta, ma sul sito parlano di recensioni. Io quelle conosco, e non le conosco fatte così.
Per il resto, ebbene sì, ho ancora tanto da imparare.
Ti ringrazio per la precisazione.
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Beh, su questo convengo che sarebbe stato più giusto chiamarle “segnalazioni”.
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Ma in questo caso dovremmo trovare l’indicazione della recensione o del parere comprato? Ecco, in questo modo non ci sarebbero problemi per gli utenti che li leggono.
Comunque, media marketing o sponsored post, loro le chiamano recensioni in ogni caso.
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beh, loro lo chiamano, se non ricordo male, libri sponsorizzati
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Nelle spiegazioni dei loro servizi parlano proprio di recensioni…
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sì, sì, intendevo il tag sul menù 😉
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Ma ti mandano anche il piumino, il copriletto e quelle bellissime lenzuola con le rose rosa?
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Il sito non lo dice. 😀
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Commento anch’io. Intanto col dire che sono ovviamente contro le recensioni a pagamento. Ma contro anche quelle addomesticate. Fatte, per intenderci, dal-cugino-del-fratello-dell’amico-del-cognato-della-moglie-dello-zio-della-sorella (…). Queste ultime ,straripanti in web come il fiume che bagna la mia città quando esonda perché sono anni che non lo si draga ( perdonate la digressione geografica … ) hanno lo stesso gusto stucchevole della melassa. Certo, rispetto alle prime sono “aggratis”, ma per il resto dove sta la differenza? Saluti e baci a tutti 🙂
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Giustissimo, difatti noi parliamo volentieri anche di quelle. Recensioni di comodo e bidè editoriali sono tra i nostri argomenti preferiti.
Solitamente, quando le recensioni sono così false da suonare a vuoto – accade persino che un autore con poco da dire lo dica in una bella autorecensione sotto mentite spoglie -, ci ritroviamo a dover schivare i colpi di tale autore e della sua congrega d’amici. Tutti qui sul blog, dove però i nostri gentili lettori non si lasciano scappare l’occasione di commentare a tono. E sono sempre giornate piene d’allegria!
Su Giramenti è successo di tutto, le recensioni smuovono gli animi. È persino capitato di ritrovarsi con un “autore finto recensore” assai stalker tra i piedi. Nel frattempo ho dovuto cambiare numero di telefono.
Insomma, il tema recensioni è sempre caldo e i recensori a tradimento sono spesso teste calde.
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90 e passa commenti!!!!
Dovrò devolvervi il mio intero sabato.
a dopodomani…
dia
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Quindi sono delle quasi recensioni, ecco. Insomma nel friccicante mondo dell’editoria c’è un po’ do tutto, compresi noi “commentatori all’altezza”.
Ma per cortesia…
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E visto che siamo in tanti, il consiglio di Giramenti è FIONDARSI A ROTTA DI COLLO su questo post di Stranoforte.
Perché le recensioni a richiesta sono una bella cosa, ma le agenzie letterarie mai viste e mai sentite prima sono pure meglio. 😀
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Sapete cosa mi chiedevo io? Mi chiedevo: ma porca zavorra, se metto sul mio blog un servizio di recensioni mandate dagli utenti, faccio numeri a palate! Immaginate un autore sconosciuto che arriva sul mio blog attirato dalla parola “recensione”, scopre che può mandarla del suo libro sconosciuto e verrà pubblicata a nome della “redazione”, tarocco il contatore mettendoci mille visite al giorno e la schiera di autorecensori farà la fila alla mia porta!
Quasi quasi ci provo, giusto per curiosità. Giusto per testare l’autoreferenzialità intrinseca del divinator autor cortese.
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Sarebbe un esperimento interessante… 😉
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Ci penso. Tanto devo solo creare una pagina sul blog. Da buon pescatore, devo scegliere l’esca giusta (recensione e gratis sono due ottime esche), scegliere il posto migliore e aspettare i pescioni. 🙂
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Aggiungi il termine “esordienti”, mi raccomando! 😉
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ed emergenti
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se poi fa una sezione anche per i poeti fa bingo 😀
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Fatto… autori in genere, anche poeti. Ma forse devo specificare. Da adesso si contano i giorni prima che arrivi qualcuno.
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Ho visto la pagina, è bellissima! 😀
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Grazie, conto di arrivare a 2.000 visite al giorno. Come minimo. E poi voi, dato che ho messo l’avviso, potrete venire a commentare. Come hai visto chiedo anche l’anteprima. 🙂
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Mettiamo qui il link e facciamolo girare… ECCOLO!
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Ah ecco, gratis… No, non m’interessa, mi disp, se è gratis vuol dire che non è apprezzabile, almeno, dico, ciqnue euro…
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Il primo risultato è che ricevo almeno cinque messaggi di spam (scritti in giapponese) ogni mezz’ora. Non so se è una coincidenza, ma mi sembra di essere sotto attacco…
PS: pagare no, è un esperimento e poi la parola gratis attira molto di più. 🙂
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Giramenti di link, insomma 😀
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Forse pochi sanno che anche John Locke (uno dei campioni del self-publishing made in USA) ha confessato di aver speso circa 25.000 dollaroni in recensioni a pagamento… E che lui stesso si metteva d’accordo con altri suoi colleghi di penna per darsi 4 stelle su 5 nelle recensioni on-line (giustamente, dato che 5 su 5 sarebbe stato forse… un po’ troppo?).
Ha pubblicato anche un libro su Amazon: How I Sold 1 Million eBooks in 5 Months!
Non avendolo letto, però, non so dirvi se nel libro specifica questo particolare…
😉
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Campione di self e burino alla massima potenza! 😀
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