Archivio tag | editing

Scrivi scrivi che la mamma ha fatto l’editing…

E se anche Rita Charbonnier mi sbrocca, allora il problema è serio. Ma mica è un problema suo, la Charbonnier fa benissimo a perdere le staffe, ci mancherebbe! Noi qui lo diciamo spesso e volentieri – e in questo post l’abbiamo spiegato alla nostra solita maniera – che no e proprio no, non basta il pensiero, non basta la trama… e poi arriva l’editor e compie il miracolo. Non è sufficiente spendere schei per una pubblicazione e rispenderli in un buon editing – che ormai molte EAP forniscono, aggiungendoci la mancia – per aver fatto un buon lavoro, un lavoro che il mondo chiedeva da tempo, un libro che proprio… eh, siora mia, il pianerottolo spasimava per leggerlo.
Non basta, e nemmeno serve, perché l’idea che tutti debbano pubblicare è una cazzata degna del 6 politico: tutti possono scrivere, certo, ma poi pubblica chi ha qualcosa di buono da far leggere. E già così le librerie sono piene di robaccia.

Continua a leggere…

E se l’editor fa anche i miracoli…

Oggi, alla vostra cortese attenzione, un articolo – qui – di Cose da libri.

Un affabile signore invia una lettera alla siora Anna, premettendo che il suo «intento non è necessariamente la pubblicazione». Difatti il gradevole interlocutore scrive per hobby, nonostante abbia già pubblicato, fatto che – «detto sinceramente» – l’ha portato a conoscere il sistema editoriale: sistema che non lo «appassiona». Questa amabile persona asserisce «che siamo in troppi a scrivere», trova quindi giusto «che emergano pochi ma bravi». Bene, applausi!

Continua a leggere…

“Le invio manoscritto. Attendo Contratto”, ebook di Aldo Moscatelli. E qualche altra facezia sugli editor e gli editori a pagamento.

In ebook, a gratis, lo scaricate QUI. E ci togliamo subito il pensiero.

Cosa ci trovate dentro? Diverse cose interessanti, cose che forse, pur navigando da un po’ nell’acquario editoriale, vi erano sfuggite. I meccanismi dell’editoria a pagamento, le ambiguità di quell’altra editoria che si dà arie da salvatore della patria (degli esordienti), i contratti-farsa, i segreti mai detti – ma si sanno, dai! – sui distributori e sull’esposizione di certi capolavori in libreria, le recensioni truccate – i famosi bidè letterari –, i Premi che o ci credi – e credi a Babbo Natale – o lasci perdere, i recensori improvvisati e cattivelli.

Continua a leggere…