RECEspiccia: “Alfred Hitchcock presenta Mai uccidere per amore” (trad. Lia Volpatti)

Caro lui, si poteva “presentare” di meglio!

Siamo decisamente sottotono, nessun racconto degno di nota. Stavolta mio zio Hitch mi ha un tantino delusa.
Colpi di scena non se ne vedono, tutto è prevedibile e le vicende soffrono di spiacevoli tempi morti che, ne converrete, nei gialli fanno calare l’attenzione del lettore. Morti sì, ma morti per davvero, ecchecazzo! Mettici dentro quel che serve, ché i panorami vanno bene in cartolina. E dunque, come recita il titolo, non si dovrebbe mai uccidere per amore e mai scrivere un racconto tirando la cosa per le lunghe.
Occorre invece spendere due parole — e un link: questo — sulla traduttrice, la mitica Lia Volpatti, che ci ha lasciati da poco. La Volpatti è stata il Giallo Italiano, con le sue traduzioni e i suoi saggi, curando antologie e lavorando per venticinque anni alla Mondadori. Direi che la vera delizia di questo libercolo hitchcockiano è la fortuna d’essere incappati in questa signora del giallo e dirsi “Toh!, adesso voglio scovare i suoi libri e saperne di più”.

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