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“Peste” di Alfredo Colitto.

Due giorni fa vi dicevo che La Compagnia della Morte non mi aveva del tutto convinta ma che riponevo grandi speranze in Peste. Ebbene, non mi ero sbagliata: Peste è un gran bel libro, curatissimo anche a livello storico. Inappuntabile e senza mai propinare pipponi che facciano perdere il filo della narrazione e inducano il lettore alla catalessi.

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A Natale non comprerò: “Giallo panettone” di autori vari (poi vi dico chi).

Su Libreria Universitaria (qui).

Lo ammetto, tanto non ci legge nessuno, mi sono stufata delle antologie natalizie della Mondadori. Anzi, voglio essere magnanima, mi sono stancata delle antologie natalizie edite da chiunque. No, che dico?, mi sono stancata delle antologie in genere, soprattutto adesso, ora che i titoli originali hanno lasciato il posto ai passabili e i potabili ai ridicoli.

Giallo panettone, a mio avviso, ha varcato la soglia del dignitoso per attestarsi solidamente sulla vetta del risibile.

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“Capitani oltraggiosi” di Joe R. Lansdale

Wikipedia mi dice che questa è la sesta avventura di Hap & Leonard, serie che sto leggendo a balzi, in base a quello che capita in cima alle pile di volumi che invadono il mio comodino.
Sì, lo so, un ciclo va letto con un certo senso – e senso logico –, ma la pigrizia e la stabilità delle torri cartacee mi impongono di non scombinare niente. È il mio dramma, troppi libri. Sono ingorda.

Con la traduzione di Alfredo Colitto si va sempre sul sicuro: Colitto non traduce Lansdale all’educanda maniera, se c’è da dire cazzo, si dice cazzo. Se la cosa disturba, si legga il piccolo gnomo ossigenato e ci si levi dai coglioni.
Non dicevo a voi, era per farvi intendere il tono dei dialoghi del romanzo.

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