Impressioni libresche veloci veloci di una lettrice in fermoblog: “La morte ci sfida” di Joe R. Lansdale (trad. di Maurizio Nati).

La dedica dell’autore lo spiega e sembra mettere le mani avanti: siamo incappati in «un tributo […] alle riviste pulp […]. E forse, soprattutto, agli autentici film dell’orrore di serie B […]». Ecco spiegato come andrebbe letto questo western con gli zombie. Un horror fantawestern, se proprio dobbiamo infilarlo in uno scaffale specifico, e anni fa avevo pure letto Il carro magico, che avevo apprezzato un tantino di più. Là, a dire il vero – e sempre tenendo conto che a Lansdale piace il meteodemmerda – le condizioni climatiche erano peggiori, ma qui con gli zombie arriva almeno una tempesta di fulmini: a Lansdale il bel tempo sta sui coglioni, poco ma sicuro.

Raramente leggo romanzi western, anche se ammetto d’apprezzare il genere quando è il momento di mettermi a contemplare il televisore. Sarà forse perché in questi film c’è un concentrato di pessime maniere, brutte abitudini e gentaccia, sarà che tutto sommato userei spesso un revolver coi commentatori della black list, sarà quel che sarà, ma apprezzo il western. Sì, ok, chi mi conosce sa che amo i film dove si spara e per i libri – gialli, noir e cugini – vale la “regola del 34”: un morto entro pagina trentaquattro.
Ecco, La morte ci sfida ha quello che dovrebbe avere. E poi ci sono i morti viventi, che a Lansdale piacciono un mucchio, a me molto meno. A me gli zombie stanno sulle balle quanto gli gnomi, però, ben sapendo cosa andavo a leggere, me ne sono fatta una ragione. Dunque, pur essendoci quegli esseri immondi – quando ‘sta gente saprà di bucato steso al sole potrò anche perdonargli il resto –, La morte ci sfida va decisamente nei “Libri sì”. Coi suoi limiti, quelli di un B-movie.

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Informazioni su Gaia Conventi

Scrivo, ma posso smettere quando voglio.

15 risposte a “Impressioni libresche veloci veloci di una lettrice in fermoblog: “La morte ci sfida” di Joe R. Lansdale (trad. di Maurizio Nati).”

  1. Daniele dice :

    I western mi hanno sempre annoiato, diciamo che non ho pianto, a vederli sparire dai palinsesti 😛
    Li digerisco meglio con una fettina di fantastico, ma in questo caso, non so: decenni di zombie dovuti ai “vairus” (cit.) o ai batteri me li hanno resi indigesti…
    In questo libro, a cosa sono dovuti?

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    • Gaia Conventi dice :

      Qui abbiamo una maledizione.
      I cattivi del villaggio hanno fatto un marone – il mio texano oggi tende al romagnolo – alla persona sbagliata, i meno cattivi sono rimasti a guardare.
      Il tale – vudù vudù mi piaci tu… – decide quindi di tornare per esprimere a morsi tutta la sua contrarietà. Lui morde, gli altri mordono, mordono tutti e muoiono tutti. Tranne qualcuno, ma mica troppi. Spero di non aver spoilerato eccessivamente. 😉

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  2. minty77 dice :

    Quella copertina è quasi abominevole… °_°
    Io amo il western cinematografico, non l’ho mai fruito per iscritto, però.
    Gli zombie sono talmente inflazionati che appena vedo che sono coinvolti in qualcosa (libro, film, fumetto, ecc.) ormai urlo “Passo!” di default.
    Tra l’altro un fumetto western condito di non-morti l’ho letto, in passato, e mi è piaciuto così tanto che è finito nell’equivalente fumettistico della pila di libridemmerda prima di subito 😛

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  3. newwhitebear dice :

    Un lungo giro di parole per dire che è un ‘libro sì’.
    Sarà ma non credo che finirà nella mia biblio.

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  4. mosco dice :

    Nonostante Lansdale lo metto di volata fra i libri no: dovessi restare senza nulla ma davvero nulla da leggere credo mi dedicherei piuttosto all’etichetta della passata di pomodori 😀

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