NO EAP, grazie!
Nessuno dovrebbe pubblicare a pagamento. Qualora decidesse di farlo, non dovrebbe venirmelo a dire sul blog o sulla mia bacheca Facebook. Non sono previste scusanti valide: stampare libri e spacciarli per editoria è come farsi i complimenti allo specchio e pretendere l’applauso del primo che passa. Posso far finta di niente, ma se l’ovazione mi viene chiesta, preferisco produrmi in sonori buuu.
Ogni volta che vengo invitata alla presentazione di un libro EAP, ho la forte tentazione di farmi pagare il disturbo: se la pubblicazione è a pagamento, non capisco perché la seccatura di negarmi dovrebbe essere gratis. Se hai pagato per pubblicare, non essere schizzinoso con chi ti legge e ti segue: sgancia una mancia!
Eppure, su Facebook, molti scrittori EAP vogliono il mio “mi piace” sulla pagina del loro libro e la mia adesione alla loro pagina fan, un minuto dopo avermi chiesto amicizia. Perché un autore EAP mi chiede amicizia se continuo a ribadire che la pubblicazione a pagamento mi rinviene come i peperoni mangiati di sera? Non è previsto il mio dissenso? Devo pagare per poter dire “no, grazie”?
A conti fatti, forse l’editore e l’autore EAP non hanno ancora capito che il lettore è libero di scegliere, e io scelgo di non leggere e recensire libri editi a pagamento. Una scelta che posso fare senza sganciare un quattrino e che non dovrei affermare e giustificare a intervalli regolari, come il richiamo dell’antitetanica.
Perciò, carissimi autori ed editori EAP, voglio essere chiara: le vostre richieste d’amicizia non sono gradite: gli EAP che promuovono il proprio libro sulle bacheche altrui sono come la sabbia tra le lenzuola, è fastidiosa e non dovrebbe stare lì. Vi auguro tutto il bene del mondo, ma non muoverò un dito perché ciò avvenga: pubblicare a pagamento è come rifarsi le tette, sul più bello la differenza si nota.
NO EAP, grazie! Non sul mio blog, non sulla mia bacheca, non sul mio comodino.
15 risposte a “NO EAP, grazie!”
Trackback/Pingback
- 12 novembre 2012 -
- 11 gennaio 2014 -
- 23 dicembre 2014 -
Mi duole di dovermi dichiarare fermamente contrario. Le tette rifatte, se sono rifatte bene, non si notano nemmeno sul più bello.
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Bisognerà scovare un EAP davvero bravo!
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Quello che stampa le pagine gialle?
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Quello mi dà fiducia, riesce a far coincidere nomi e numeri. Deve avere un editor davvero bravo.
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Eh già. E poi usa carta di qualità eccellente.
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concordo
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E non sono nemmeno andata giù pari!
Ero in un momento di grazia. 😀
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infatti, di un’eleganza e sobrietà impeccabili. NO EAP e NO RAP (recensioni a pagamento). ps: la sabbia tra le lenzuola è veramente una delle cose più fastidiose al mondo
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Da qualche giorno sono assediata da richieste d’amicizia d’autori EAP. Ho pensato di chiarire la faccenda, così risparmio tempo e non ne faccio perdere. 😉
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“Non sul mio blog, non sulla mia bacheca, non sul mio comodino” merita un sacco e condividendola in pieno mi sono permessa di citarla sul blog (ho messo linkino a questo post)
Spero non ti dispiaccia!
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Scherzerai, vero? Il mio ego si è gonfiato come una pustola infetta. 😀
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Guarda io personalmente ci avrei maggiunto solo, da collaboratrice editoriale e wannabe nelle traduzioni, anche un “non nel mio lavoro”, ma per il resto è preciso preciso quello che penso di ‘sta piaga socialeditoriale!
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