“Nemici di penna. Insulti e litigi dal mondo dei libri” di Giulio Passerini.

Curiosamente la quarta recita Caro amico ti scrivo, così ti distruggo un po’, proprio come un nostro vecchio post. Ovviamente è solo un caso, gli argomenti sono differenti e Giulio Passerini non legge Giramenti. Abbiamo pure la fortuna di poter datare quell’articolo – maggio 2013 –, quindi nessun imbarazzo da parte nostra. E nessun sospetto da parte vostra.

Il volumetto – poco più grande di una cartolina – di 92 pagine e tanti – troppi – spazi bianchi tra una lite e l’altra, viene via a dieci euro meno sbrisga. Insomma, è un po’ caro. Certo l’argomento è gustoso, quindi non mi sono lasciata spaventare per così poco. O tanto. Dipende da quante banconote da dieci avete in tasca.

In Nemici di penna trovate liti più o meno famose. Io le conoscevo già tutte. A mia discolpa posso solo dire d’aver curato una rubrica di ciance e sberleffi per un lit-blog piuttosto navigato, quindi a quei tempi mi sono spupazzata un sacco di eleganti “taci e crepa!” tra autori.
Se siete lettori mediamente normali, sicuramente scoverete nel libercolo qualcosa di cui non sapevate niente. Se, come è accaduto a me, le beghe vi risultano già note, forse non siete propriamente delle belle persone.
State tranquilli, non sarà comunque colpa vostra: è l’acquario editoriale che ci abbruttisce, con qualcuno impiega soltanto più tempo.

Mesi addietro avevamo parlato d’insulti, anni prima si diceva del turpiloquio, e poco più di un mese fa raccontavamo del saggio sulle parolacce. Insomma, le litigate d’autore non ci spaventano poi tanto: noi siamo tipetti pronti a tutto. E coi libri più adatti ad affrontare certe sfide in punta di biro.

Certo non sarebbe bello lasciarvi così, senza citarvi qualche opinione infamante. Tenete dunque presente che, per Truman Capote, Jack Kerouac non sapeva scrivere: Kerouac era solo un tizio che batteva a macchina. Capote si sarà forse un tantino ridimensionato – a bara chiusa – quando Gore Vidal ha definito il suo trapasso una buona mossa per la sua carriera.
William Faulkner riteneva che la semplicità dei testi di Ernest Hemingway non avesse mai spinto i suoi lettori a dotarsi di un vocabolario. Non era propriamente un complimento.
Secondo Gustave Flaubert, George Sand era una scrittrice da scuole medie e sartine. Paulo Choelo trova l’Ulisse di Joyce dannoso per la letteratura, anche Virginia Woolf ci è andata giù pesante quando l’ha bollato d’essere «l’opera di un nauseabondo studente universitario che si schiaccia i brufoli».

Umberto Eco detesta veder paragonato Il nome della rosa a I pilastri della Terra di Follet, sperando che «la generazione più giovane non si annoi leggendo delle sciatterie nanesche come quelle di Ken Follett».
Lo scrittore, tirato pesantemente in causa, ha spiegato di preferire Dan Brown a Eco. A suo dire Umberto Eco riesce ad annoiare mortalmente i lettori. Potrebbe aver esagerato, ma potrebbe aver quasi ragione. Tanto nemmeno Umberto Eco legge Giramenti.

Abbiamo anche Breat Easton Ellis che festeggia in occasione della dipartita di Salinger: «Yeah! Grazie a Dio è finalmente morto. Aspetto questo fottuto giorno da sempre. Stasera festa». Persino la mia stroncatura a Il giovane Holden risulta più elegante. Segno che, a ben guardare, l’acquario editoriale deve ancora abbruttirmi del tutto.

Questo e molto altro in quello che, a mio modesto parere, va inserito nella categoria saggi da seggetta. E vi ricordo che trovare testi interessanti – con capitoli adatti alle sedute – non è facile.

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Scrivo, ma posso smettere quando voglio.

7 risposte a ““Nemici di penna. Insulti e litigi dal mondo dei libri” di Giulio Passerini.”

  1. Steamdoll dice :

    Non so come ci fossi finita, ma tempo fa avevo trovato questo: http://www.archiviocaltari.it/2011/11/02/i-30-insulti-piu-caustici-della-storia-della-letteratura-%E2%80%93-seconda-parte/
    E da allora l’ho tenuto sempre tra i preferiti ♥

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  2. Alessandro Madeddu dice :

    Povero Joyce, in tanti se la sono presa con lui.

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  3. ilcomizietto dice :

    Friedrich Nietzsche su Dante Alighieri:
    Una iena che scriveva poesie sulle tombe.

    Evvabbe’, così non si salva nessuno! (Nietzsche bannato!)

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